Bruno Vespa critica la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea e riceve il sostegno di Fratelli d’Italia.
Dopo aver difeso Carlo Nordio dagli attacchi dell’ANM, Bruno Vespa interviene sulla recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea sui centri per migranti costruiti dall’Italia in Albania. Secondo il giornalista e conduttore, come scritto nel Corriere del Mezzogiorno e riportato da Libero Quotidiano, questa decisione è “un’autentica inversione dei poteri“. Ecco, a seguire, il motivo.

Bruno Vespa contro la sentenza della Corte Ue
Per Bruno Vespa, la Corte UE ha compiuto un atto che va ben oltre il proprio ambito. Secondo quanto afferma, i giudici europei hanno stabilito che la valutazione sulla sicurezza dei Paesi terzi spetta esclusivamente al potere giudiziario, indipendentemente da quanto deciso dal Parlamento italiano. “Non vale che il Parlamento italiano abbia definito ‘sicuri’ stati come Egitto e Bangladesh. Un giudice può stabilire – come finora ha stabilito – che questo non è vero“, ha dichiarato con evidente preoccupazione.
Il giornalista considera questa posizione una minaccia all’ordine democratico: “È una autentica inversione dei poteri. Quello giudiziario sovrasta il legislativo e l’esecutivo“. Inoltre, sottolinea anche l’incongruenza del fatto che “le istituzioni che si occupano di politica estera hanno ovviamente poteri d’indagine e di accertamento infinitamente superiori a quelli di qualunque magistrato“, eppure “il parere e la volontà del giudice prevalgono su qualunque istruttoria istituzionale“.
Le dichiarazioni condivise da Fratelli d’Italia sui social
Bruno Vespa ha inoltre evidenziato un passaggio specifico della sentenza che, a suo dire, appare del tutto irragionevole. Citando il testo europeo secondo cui “lo Stato membro dell’Unione non può includere un Paese nell’elenco dei Paesi di origine sicura qualora esso non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione“, il conduttore critica duramente l’interpretazione.
“Buonsenso vorrebbe che una persona eterosessuale possa essere rispedita in un Paese che perseguita i gay e che un musulmano possa rientrare in una nazione che non ama i cristiani. E invece no. Il fatto che perseguiti gli omosessuali e i cristiani lo rende insicuro anche per una persona estranea a queste due categorie“, afferma il conduttore di “Porta a Porta”, definendo l’intero ragionamento come una sentenza “assurda“.
Le sue dichiarazioni trovano sponda in Fratelli d’Italia, che le ha subito condivise in un post:
È un’autentica inversione dei poteri: quello giudiziario sovrasta il legislativo e l’esecutivo. La sentenza della Corte Ue è sconcertante, eppure la sinistra italiana grida alla vittoria. pic.twitter.com/PtGARekM98
— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) August 3, 2025